Rassegna: Napoli di Herling

Il giorno successivo, venerdì 25, presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore, si è aperto il convegno “L’Europa di Herling”, alla presenza di illustri docenti, tra cui il professor Luigi Marinelli, moderatore della prima  sessione del giorno, Krystyna Jaworska, Luca Bernardini e Laura Quercioli Mincer, che nei loro interventi hanno parlato di Europa, di colpe del passato, di religione ebraica e di molto altro. È stato inoltre presentato il libro L’autobiografia italiana nei racconti di Gustaw Herling-Grudziński di Alessandro Ajres, professore di lingua e letteratura polacca all’Università degli Studi di Torino.

Alle ore 20:00, presso la Basilica di Santa Chiara, l’attore Toni Servillo ha deliziato i fortunati presenti con la lettura di Requiem per il Campanaro di Gustaw Herling, tradotto da Vera Verdiani, adattato per l’occasione da Stefano de Matteis.  La storia narra di un bambino di origini ebraiche che, dopo la morte dei genitori in un rogo causato dai soldati nazisti, viene accolto dai francescani.

L’ultima giornata, sabato 26 ottobre, si è aperta con la lettura delle traduzioni di alcune pagine del Diario scritto di notte, a cura degli studenti che seguono i corsi di lingua e letteratura polacca in tredici Atenei italiani Tre studenti prescelti da  ciascuna cattedra di polonistica si sono cimentati nella traduzione di una pagina del Diario di Herling, che hanno poi letto di fronte ad altri studenti e docenti in una sessione dei lavori moderata dal professor Andrea Ceccherelli dell’Università  degli Studi di Bologna. La giornata è proseguita all’Istituto Italiano degli Studi Storici in via Benedetto Croce (dedicata al filosofo, suocero di Herling-Grudziński) con le testimonianze di amici e parenti dello scrittore che ne hanno delineato un ritratto più intimo e familiare. A questa sessione, ovviamente moderata da Marta Herling, figlia dello scrittore, sono intervenuti Anna Bernhardt, Édith de la Héronnière, Elena de Varda, Wojciech Karpiński, Zdzisław Kudelski, Titti Marrone, Józef Opalski, Silvio Perrella, Piero Sinatti e Vera Verdiani. Mariusz Wilk, purtroppo, non ha potuto essere presente. Da non dimenticare, inoltre, l’inaugurazione della mostra documentaria “Gustav Herling – ritratto napoletano”, aperta al pubblico fino al 15 novembre. Infine, a conclusione del festival, è stato proiettato il film del 1995 Diario scritto  sotto il vulcano del regista polacco Andrzej Titkow. I tre giorni del festival dedicato a un autore di profonda cultura e dai multiformi interessi, a uno scrittore poliedrico (come è stato definito da alcuni relatori), purtroppo lasciato a lungo nell’ombra a causa di questioni spesso puramente politiche, sono stati forse il modo più umile e affettuoso per chiedere perdono, ma anche per offrire alle future generazioni la possibilità di conoscere non solo un uomo, ma anche, attraverso le sue opere, un passato per molto tempo trascurato, se non di proposito nascost.

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