William Hamilton (1730-1803) è stato uno dei più importanti vulcanologi del suo tempo, famoso per i suoi contributi scientifici e per la sua vita affascinante. Nato nell’aristocrazia britannica, prestò servizio come diplomatico a Napoli, dove scalò il Vesuvio oltre 50 volte e fu testimone di numerose eruzioni. Le sue osservazioni culminarono nella pubblicazione di Campi Phlegraei (1776/1779), che all’epoca era il resoconto più accurato dei Campi Flegrei in Campania, oggi riconosciuti come uno dei più grandi supervulcani della Terra. Hamilton era sposato con la molto più giovane Lady Emma, che divenne l’amante dell’ammiraglio Nelson, soggetto di vari film e del romanzo di Susan Sontag The Volcano Lover. Collezionò manufatti antichi e affascinò visitatori come Goethe con la sua passione per l’antichità. Soprattutto, le sue spedizioni geologiche hanno portato alla luce le origini vulcaniche dell’Italia meridionale, evidenziando la duplice natura dell’attività sismica, al tempo stesso distruttiva ed essenziale per la fertilità della regione. I suoi vividi resoconti illustrano le forze della natura, gettando le basi per la geologia moderna. Campi Phlegraei, illustrato da Pietro Fabris, combina la precisione scientifica con l’estro artistico, catturando i piacevoli paesaggi e le pericolose eruzioni intorno a Napoli e facendo da apripista all’estetica della scrittura naturalistica. Sullo sfondo dei disordini politici e dell’“eruzione” della Rivoluzione francese, i resoconti di Hamilton riflettono anche il clima sociopolitico del suo tempo. Ispirando scrittori e artisti, la sua eredità continua a risuonare. Il libro offre una prospettiva storica sulle sfide ambientali di oggi e sui discorsi contemporanei sul cambiamento climatico e sulla gestione dei disastri.