La voce tremante della poetessa

L’articolo si presenta come una polemica contro i testi critico-letterari che definiscono Kazimiera Alberti un’autrice dalle opere “chiare e semplici”. La raccolta di poesie, Godzina Kalinowa, racchiude la ricchezza delle tradizioni, fonti di ispirazioni della poetessa: dal francescanesimo, ai riferimenti biblici, fino alla cabala. Inoltre, una delle caratteristiche dei versi dell’Alberti sono “le fessure e le crepe”, che interpretate nel contesto della filosofia di Kierkegaard, Derrida e di Agata Bielik-Robson, possono mettere in risalto l’originalità della scrittrice. Andare oltre le idee di minoritas e fraternitas, attraverso la metafora della corda, porta il lettore a scoprire interessanti riflessioni sul desiderio e sul vivace atteggiamento di insaziabilità. L’Alberti anticipa la sua epoca sia nella sua creazione letteraria, sia nella propria vita straordinaria e ricca di fascino.

L’unicità delle montagne Il paesaggio dei Tatra nella poesia di Kazimiera Alberti

Nell’articolo viene trattato il tema del paesaggio dei monti Tatra nelle opere di debutto
di Kazimiera Alberti pubblicate sull’annuario “Wierchy” (1926) e nel volume La rivolta
delle valange (Bunt lawin) (1927). L’autore, rifacendosi alle ricerche già esistenti sulla
letteratura dei Tatra, ed in particolare soffermandosi su quelle della Giovane Polonia,
presenta i motivi più importanti riguardanti i suddetti monti nei lavori della poetessa
polacca – il simbolismo della natura, il fascino della cultura montanara, lo svolgersi delle azioni delle opere nel panorama dei Tatra. A tutto ciò si aggiunge una speciale
“tatografia”, ovvero una specie di mappa poetica dei Tatra e dei suoi dintorni.

Viaggio storico e letterario nella comunità dei Tatari polacco-lituani attraverso Baśnie, podania i legendy polskich Tatarów di Selim Mirza Chazbijewicz

Quando si parla di Polonia in Italia e altri Paesi europei di solito si pensa ad
una terra caratterizzata da omogeneità linguistica, etnica, religiosa e culturale.
Non bisogna dimenticare, però, che il Paese, in parte favorito dalla sua posizione
geografica, nel corso dei secoli è stato un crocevia di culture diverse. Una delle
minoranze etnico-religiose presenti da secoli sul territorio polacco e che ha dato
un grande contributo militare, economico e culturale alla Polonia è senza ombra
di dubbio la comunità tatara. Basti pensare che il grande scrittore e premio Nobel
per la letteratura Henryk Sienkiewicz aveva origini tatare.